Non conoscevo la sua storia e, di questo, ringrazio Marco Strano, volto tv, dirigente della Polizia di Stato e noto criminologo, che lo ha voluto a Roma, il 7 dicembre scorso, tra gli interventi di spicco della Conferenza nazionale sul “Supporto psicologico agli operatori di polizia ed ai militari e la prevenzione del suicidio”. L’evento, promosso dall’Associazione “The Italian Thin Blue Line Onlus”, voluta da Strano, ha visto l’apertura dei lavori con l’intervento a distanza del poliziotto napoletano. Sarebbe dovuto intervenire personalmente poi, impossibilitato, ha inviato un contributo video. Apprezzatissimo dai presenti.

Barbato, il 7 dicembre scorso in collegamento da casa nel corso dei lavori svoltisi al Teatro 7 di Roma
La sala è buia, sullo schermo appare lui, Nicola Barbato. Comincia a raccontare la storia di cui è stato protagonista, che ha dell’incredibile. Al buio si aggiungerà il gelo delle parole, per un racconto, che fa rabbia e commozione insieme. Di come una sera può ribaltarsi la tua vita. Uscire di casa con le tue gambe, farvi ritorno su una sedia a rotelle.
Quando ha scelto la divisa lo ha fatto consapevole dei rischi che avrebbe corso, ma non aveva messo in conto che, ai rischi e pericoli, si aggiungesse la pazzia di certi malviventi, che prima, forse di entrare in azione, faranno pure uso di droghe. In modo da dare ancor meglio, il peggio di sé.
Barbato fa parte di una squadra antiracket. Funziona così: la vittima si rivolge alla Polizia, dall’interno allertano la squadra speciale, quella di cui fa parte anche lui. Si attiva l’abituale piano. Ci si sostituisce al negoziante. Per giorni. Fino al momento della consegna del pizzo. Quando gli estorsori trovano davanti i poliziotti in borghese, che li arrestano in flagranza di reato.
Lui ed i suoi colleghi hanno all’attivo brillanti operazioni, portate a termine, “tantissime” – sottolinea – pure stavolta intervengono, pianificando tutto, alla solita, collaudata maniera. Gente senza scrupoli aveva bussato alla saracinesca di un negoziante di giocattoli: “dacci i soldi o….” il commerciante racconta l’estorsione subita al Commissariato di Polizia, chiedendo aiuto, forse dopo l’ennesima vessazione che non riesce più a sopportare.
Dal coordinamento interno, assegnano il caso a Nicola Barbato. Per una settimana si sostituisce al titolare del negozio. Sistema i giocattoli, mette a posto le cose, sorveglia l’esercizio commerciale. Ma, non si presenta nessuno. Si convince che non passerà più nessuno. Forse chi doveva riscuotere il “pizzo” era stato avvisato. Qualcuno aveva fatto la “soffiata”.
Finché il 24 settembre del 2015, il soprintendente Barbato è in servizio sul negozio presidiato, è in auto con un collega, anche lui in servizio per l’operazione, la saracinesca si chiude, alle sue spalle arriva un invasato, che gli spara a brucia pelo un colpo. Nessun avvertimento o dialogo. Un colpo e basta. Lo raggiunge alla testa, facendogli perdere tantissimo sangue. Il sicario pensa che di lì a poco sarebbe morto e si dirige verso il collega per sparare anche a lui. Ma, sanguinante, in condizioni gravissime, forse che sarebbe potuto spirare da un secondo all’altro, Barbato pensa a fermare il delinquente, bloccandogli il braccio, un’azione che fa deviare il colpo verso il cruscotto. In quel frangente, il poliziotto Barbato cerca addirittura di tirare fuori dall’abitacolo il soggetto, che – riferisce Barbato – leggerà sul suo volto il rammarico di non averlo finito. Nessun colpo partirà dalle pistole dei due poliziotti, a dare fuoco alle armi solo il malvivente.
Troppo sangue ha perso ed ancora ne perde, forse sta per terminare la sua vita in quel modo atroce e fino all’ultimo Barbato compie il suo dovere, addirittura sacrificando se stesso per salvare il collega! Perde i sensi, ritrovandosi in ospedale. Dove non gli daranno speranze. “Non sono più un poliziotto” si ripete nella sofferenza più nera.
Sul posto, saranno rinvenuti ben sette colpi di pistola sparati dall’aguzzino e finiti sul cruscotto. Nella sfortuna di un assalto cruento, c’è che avesse finito tutti i colpi a disposizione, e forse l’ultimo lo avrebbe riservato proprio per portare a compimento la vita di Nicola Barbato, sanguinante, ma vivo, dolorante ma operativo.
“Diecimila pensieri, – racconta in quel video che ci agghiaccia tutti – non posso mantenere più la mia famiglia, mi dicono che non supererò la notte ed invece riesco a superarla, mentre penso a questo sulla barella, mi trasferiscono in un altro ospedale. Mi accompagnano da un medico, che mi informa sarei rimasto paraplegico ed il mio pensiero va al fatto che non potrò fare più il poliziotto”.
Sono momenti durissimi per lui. Una vita spesa al servizio del prossimo da difendere, da aiutare, soccorrere, ed ora, all’improvviso, stop, a tutto. Davanti a sé vede il nero del futuro, in cui non potrà più salire su una volante o dare supporto in qualche inseguimento, aiutare le vittime del pizzo, fare insomma il “poliziotto” come lo aveva sempre fatto e con la massima dedizione. Un folle, d’improvviso, ha spento i riflettori su una onesta e professionale divisa.
“I miei colleghi cominciano a tempestarmi di chiamate poi, mi isolano. Cosa ci faccio io sulla sedia a rotelle? Che ci faccio qui?” si ripete notte e giorno, soffrendo per la nuova vita, che lo aspetta. “Però ho avuto la fortuna di avere costruito una famiglia e di avere avuto degli amici, – comincia a ripetersi, per trovare la forza di andare avanti – amici, che non mi hanno lasciato per un attimo, quegli amici che si preoccupano se ho mangiato o meno. Il mo pensiero è forte ed arriva tutte le notti e mi ripeto: io non sono un egoista, ho dei figli ed una moglie e loro senza di me non sono felici, non sono contenti, mi vogliono anche così, ma mi vogliono”. “Avere persone che vi stimolano e vi incitano ad andare avanti è importantissimo. – trasmette come messaggio alla sala – Quando il dr.Marco Strano ha chiesto il mio parere su questa Onlus, che sta creando, ho detto: è una cosa bellissima. Fare ciò per i colleghi che hanno bisogno e ce ne sono tantissimi. Quando il problema ti riguarda da vicino, ti vai ad aggiornare sulle statistiche, che riportano i numeri dei colleghi che hanno lasciato la polizia, che sono sulla sedia a rotelle… se vogliamo andare avanti abbiamo bisogno di aiuto e quell’aiuto può darcelo solamente chi conosce bene il problema e Marco Strano conosce il problema. Lo conobbi alla procura di Brescia quando facemmo un incontro sul contrasto e la lotta alla pedofilia ed ai reati sessuali, credo che una persona come lui meriti di sedere ai tavoli di Governo dove si decide per le forze dell’ordine”.
Con la sua testimonianza, la neo Associazione, voluta da Marco Strano “The Italian Thin Blue Line Onlus”, ha cominciato pubblicamente alla grande, e promette bene, farà grandi ed utili cose per chi è in divisa e potrebbe compiere gesti estremi. Le cronache fanno notizia con sparatorie e suicidi di agenti e carabinieri, di ferimenti gravi e condizioni irreversibili come nel caso di Barbato, Marco Strano ha voluto guardare oltre. Invece che il posto dell’opinionista si è scelto l’impegno della prevenzione, quello che non sempre riceve grande sostegno nelle istituzioni medesime. Onore a lui ed a chi lo sosterrà in questa importante iniziativa. Grazie di averci fatto conoscere un grande eroe del nostro tempo come Nicola Barbato. Un poliziotto, un uomo, che fino all’ultimo ha pensato a difendere commercianti vessati e salvare vite. La storia non ricorderà chi lo ha sparato, la storia ricorderà/ricorda solamente quest’uomo, che resterà agli occhi dell’opinione pubblica: un grande poliziotto.
Barbato, ha ricevuto la medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il suo esempio ed il suo valore hanno commosso la società civile e tantissimi uomini e donne in divisa, che si sono ripetuti spesso: “al suo posto potevo esserci io”.
Nel dicembre 2018 assiste ad una gioia grande, i figli Luigi e Giovanna entrano in Polizia, raccogliendo l’eredità paterna di un impegno vissuto con zelo.
Profilo Facebook di Nicola Barbato: https://www.facebook.com/barbato.barbato
Il sito dell’Associazione Onlus dr.Marco Strano:
www.centropsypolice.wordpress.com
Pagina Facebook Associazione dr.Marco Strano: